Scritto dal drammaturgo, attore e regista Giorgio Amodeo – protagonista in scena con Cinzia Borsatti alla voce, sulle note al pianoforte del maestro Manuel Figelj e le proiezioni video di Claudia Foscolini – approda oggi, 22 settembre, al Ridotto del Teatro Verdi di Pordenone, alle 21, lo spettacolo “Medea, un amore impossibile”, che celebra l’incontro di Pier Paolo Pasolini e Maria Callas nella Laguna di Grado. Un nuovo appuntamento della rassegna firmata da Collettivo Terzo Teatro di Gorizia “Pasolini100”, che fino alla fine dell’anno continua ad offrire un ampio spaccato dell’attività artistica dell’intellettuale friulano, toccando numerose località della regione.
La fine degli anni Sessanta è in Italia un periodo di apparente spensieratezza e di benessere economico in cui l’opinione pubblica più che alle vicende politiche e sociali sembra interessarsi a conoscere la parte sentimentale e scandalistica delle coppie famose. Una di queste coppie fu quella composta da due personaggi notissimi all’epoca e alquanto chiacchierati per le loro particolari vicissitudini personali: Pier Paolo Pasolini e Maria Callas, cioè l’intellettuale più scomodo e provocatorio del tempo e la cantante lirica più acclamata del mondo. L’occasione del loro incontro fu il film che Pasolini girò nella laguna di Grado “Medea”, dove volle come indiscussa protagonista proprio la “Divina”. L’anno era quello dello sbarco del primo uomo sulla Luna: il 1969. Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, si vuole ricordare un piccolo episodio della sua vita che però è rimasto ben presente nella memoria di quegli anni. Una breve parentesi affettiva che però conserva tutta la grazia e la tenerezza dell’amore adolescenziale che non si potrà mai scordare. Oltre ad essere rimasta indelebile nei ricordi della gente comune, e particolarmente sbandierata dalla stampa dell’epoca a cui piaceva cavalcare le vicende di questa apparentemente impossibile favola romantica. Lo spettacolo sarà arricchito da alcune note canzoni di Mina eseguite dal vivo da Cinzia Borsatti, accompagnata al pianoforte dal maestro Manuel Figelj, e dalla proiezione contemporanea di molti scatti fotografici d’epoca che non mancarono di fermare nel tempo quanto accaduto. Ingresso libero.

Maria Callas con Pier Paolo Pasolini.

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Prosegue il viaggio di Re-green, il festival pordenonese di Arlecchino Errante, con ben due spettacoli del Teatro Matita (Slovenia) portati in scena da Matija Solce, uno dei più brillanti artisti della nuova generazione del teatro di figura. Si parte alle 18.30 all’ex convento di San Francesco con Eh beh? (Pulcinella), uno spettacolo minimalista realizzato esclusivamente con oggetti riciclati: costruito su situazioni comiche, è basato sul famoso personaggio della tradizione italiana di Pulcinella, che non teme né l’autorità né la paura stessa. Solce torna poi alle 22.30, sempre all’ex convento, con Happy Bones: un mucchio d’ossa vere, tutte provenienti da parti diverse del mondo, vengono raccontate dal loro burattinaio che, come un allegro alchimista e senza l’ausilio delle parole, narra la loro storia.
Oltre al Teatro Matita, la giornata odierna ospiterà un’altra compagnia simbolo del teatro contemporaneo: alle 20.45 in piazza XX Settembre Teatro Due Mondi porterà in scena I nove comandamenti, dove quattro diavoli con vestiti eleganti, attraverso balli selvaggi, gozzoviglie sfrenate e perfide manovre, con molto divertimento presenteranno agli uomini i loro stessi peccati.
I biglietti sono acquistabili in loco prima dello spettacolo. Ingresso gratuito per i bambini sotto i 12 anni. Sono previste riduzioni per gli under 18 e gli over 65 e per chi è in possesso del biglietto di uno degli spettacoli precedenti. Per informazioni e prenotazioni: telefono 351.8392425. Per il programma completo e tutte le informazioni www.arlecchinoerrante.com

I nove comandamenti.

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Si apre oggi, 22 settembre, la 15ma edizione del ciclo di incontri “Affascinati dal Cervello”, storico cartellone di appuntamenti dedicati alle neuroscienze come sempre a cura dall’Istituto Regionale di Studi Europei, per il coordinamento del neuroscienziato Marcello Turconi. “Neuroscienze della bellezza. Conversazioni su cose belle che fanno bene al cervello” è il tema del nuovo percorso, di scena fino al 13 ottobre, progettato in un anno convulso e faticoso per tutti. Per questo Irse ha accolto il forte bisogno collettivo di “bellezza”, intesa come fonte di sensazioni salubri e salutari. Le neuroscienze possono certamente aiutarci a nutrire il benessere psicofisico di cui abbiamo più o meno coscientemente bisogno: «per realizzare questa edizione – spiega infatti Marcello Turconi – siamo partiti da una domanda: cosa succede quando osservo qualcosa di bello, come un’opera d’arte? Gli studi della cosiddetta neuroestetica forniscono risposte, a riguardo, molto precise, che includono sia l’attivazione di determinate aree del cervello, come la corteccia prefrontale e il lobo parietale, sia il coinvolgimento dei neuroni specchio, la popolazione di cellule neurali che si attiva quando compio un’azione o vedo qualcun altro che la compie. Secondo alcuni gruppi di ricerca, infatti, questi neuroni sarebbero responsabili del senso di immedesimazione che si prova nel momento in cui si osserva un’opera d’arte. Immedesimazione sia nei confronti del soggetto dell’opera d’arte, sia dell’artista che l’ha creata. In qualche modo, quindi, quando siamo in presenza dell’arte proviamo gratificazione e immedesimazione: ne parleremo, con particolare riferimento al teatro, durante il primo incontro. Allora ci siamo chiesti: quali sono le altre attività che possono indurre un grande gratificazione, andando così ad agire, in maniera al contempo invisibile ma manifesta – attraverso i nostri stati d’animo, e le nostre emozioni – sul cervello? Le risposte sono apparentemente semplici – stare a contatto con la natura, accarezzare un cucciolo, ridere – ma aprono il campo non solo a ricerche di base, che ci aiutano cioè a capire come agiscono determinati processi e circuiti neurali, ma anche ad importanti applicazioni di natura preventiva, terapeutica e riabilitativa».
Si parte dunque oggi, alle 17.30, nell’auditorium della Casa dello Studente Antonio Zanussi di Pordenone con “Appunti di neuroestetica Arte, teatro ed emozioni”: per capire cosa accade nel nostro cervello di fronte alla bellezza estetica: quindi mentre osserviamo un dipinto, ascoltiamo un pezzo musicale, assistiamo a una pièce teatrale. E in quale modo l’educazione estetica, coltivata sin dall’infanzia, possa influire positivamente sullo sviluppo cerebrale. Marcello Turconi ne parlerà con Marta Calbi, ricercatrice dell’Università di Milano, Dipartimento di Filosofia “Pietro Martinetti”, fondatrice di Teatro e Scienza, l’associazione che si occupa di ricerca e formazione contaminando teatro, psicologia e neuroscienze. A conclusione del dialogo è previsto un Reading di teatro contemporaneo a cura di Lisa Moras, Spk-Teatro. Giovedì 29 settembre si prosegue sul filo rosso “Terapia verde. Il benessere mentale lontano dalla città”. Giovedì 6 ottobre, spazio a “Cervelli che sorridono Clownterapia per mente e cervello”, il focus dedicato alle emozioni positive che hanno un effetto benefico sulla salute. Gran finale, giovedì 13 ottobre, sul tema “A contatto con gli animali Benefici educativi e riabilitativi della Pet therapy”. La partecipazione è gratuita, prenotazione obbligatoria compilando il form o registrandosi alle dirette sul sito centroculturapordenone.it/irse.
La 15ma edizione di “Affascinati dal cervello” è promossa da IRSE in collaborazione con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, con il patrocinio del Comune di Pordenone, di Fondazione Friuli, Bcc Pordenonese e Monsile, Centro Culturale Casa Zanussi e Fondazione Concordia Sette, e con la speciale partecipazione di Spk Teatro. INFO: irse@centroculturapordenone.it, telefono 0434.365326.

Marta Calbi

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